La Parrocchia di San Nicolò di Myra


Prospetto Chiesa di San Nicolò di Mira
Prospetto Chiesa di San Nicolò di Mira

Storia della Parrocchia

La Chiesa parrocchiale venne costruita dal 1516 al 1520, quando si determinò la necessità di provvedere ai bisogni spirituali della popolazione, in seguito all'espansione del territorio urbano del Comune. A questa nuova Chiesa vennero trasferiti tutti i diritti e le prerogative della prima Chiesa di Santa Maria di tutte le Grazie, ricostruita dagli albanesi alla loro venuta in Mezzojuso.

 

Per il permesso ottenuto il 26 marzo del 1537 dall'Arcidiocesi di Palermo, la chiesa, ormai piccola ed angusta, venne abbattuta e sullo stesso posto ne venne costruita una più grande, secondo le esigenze cultuali del rito greco; lo testimoniano, tra l'altro, le visite pastorali eseguite dagli arcivescovi di Palermo, sotto la cui giurisdizione cadeva la chiesa, per esempio la visita fatta dall'Arcivescovo Palafox e Cardona nel 1684.

 

Altra testimonianza ce la fornisce il papas Nicola Chetta di Contessa Entellina, il quale, nel 1740, scrive che la Chiesa di S. Nicolò e quella di Santa Maria di Mezzojuso sono le uniche due chiese in perfetto stile bizantino esistenti nelle colonie greco-albanesi di Sicilia.

 

La chiesa, nel 1732, sotto l'arciprete Figlia, fu sottoposta ad importanti opere di restauro; l'iconostasi rimase in piedi, venne smontata più tardi alla fine del secolo XVIII, quando si provvide ad adattare la Chiesa ai gusti del tempo.

Le icone vennero appese ai muri della Chiesa e vi rimasero fino al 1900, quando vennero quasi tutte trasferite nella Chiesa di Santa Maria di tutte le Grazie.

 

Rimangono in San Nicola quattro grandi icone del XVI secolo raffiguranti rispettivamente: San Nicola, San Giovanni Battista, San Basilio il Grande e San Giovanni Crisostomo. Ancora si conserva una icona di piccole dimensioni della madre di Dio; ed un'altra assai interessante ed unica nel suo genere per il suo contenuto teologico liturgico, sempre sulla Madre di Dio, che illustra l'inno dell'Epa si chèri (In tesi rallegra).

 

Nel 1850 venne restaurato il prospetto della Chiesa ed altri importanti lavori di restauro vennero eseguiti negli anni 1933-1934. L'altare interno, di tipo basilicale, venne fatto costruire nel 1938 con elementi marmorei del vecchio. Su di esso poggia un tabernacolo sormontato da un crocifisso d'avorio su croce di ebano del XVII secolo, dono del Principe Corvino, benefattore della Chiesa.

 

Negli anni 90 de secolo scorso, grazie alla volontà dell'Arciprete papas Francesco Masi ed al generoso contributo dei fedeli è stata ripristinata l'iconostasi con le icone provenienti dal studio iconografico di K. Zouvelos di Atene.

 

La Parrocchia dal 1937 appartiene alla giurisdizione ecclesiastica dell'Eparchia di Piana degli Albanesi.

 

Fonte:

Eparchia di Piana degli Albanesi,

Annuario Diocesano 1970, 111-112.

Cronologia degli Arcipreti

1599 Papas Andrea Lascari

1627 Papas Paolo Papadà

1641 Papas Giuseppe Reres

1642 Papas Ignazio Dimarco

1665 Papas Girolamo Cuccia 

1681 Papas Silvestro Schirò

1697 Papas Anzelmo Schirò

1728 Papas Nicolò Figlia 

1770 Papas Melchiorre Masi

1775 Papas Francesco Cuccia

1821 Papas Nicolò Dragotta

1839 Papas Lorenzo Cavadi

1886 Papas Antonio M. Figlia

1904 Papas Onofrio Buccola

1926 Papas Lorenzo Perniciaro

1975 Papas Francesco Masi

2008 Papas Marco V. Sirchia

2010 Papas Pietro Lascari

2016 Papas Giorgio R. Caruso